ROSE PARK: Recensione di Alessio Minoia

Il progetto è di quelli destinati a dividere, irremediabilmente analizzato, centrifugato ed infine etichettato come estremo, passionale oppure, semplicemente a tutto tondo.

L’opera di Giovanni Spinapolice, in arte Spina.Police porta con sé infatti le stimmate di un percorso musicale estremamente atipico e variegato: nato come musicista classico, fin da giovanissimo esplora senza soluzione di continuità la fluida armonia tra diverse espressioni artistiche coniugando arti grafiche, cinema, teatro, TV, radio e, ovviamente, musica. L’ambivalenza dell’artistista pugliese (di Foggia per la precisione) si riflette nelle dinamiche ora sgraziate e poco edulcorate del punk rock (con la band Epiploon) e del british pop (con i Combo) sia nella frequentazione disinteressata della musica d’autore con la a maiuscola.

A onor di cronaca dobbiamo anche citare la “svolta” datata 1992, anno in cui il buon Giovanni decide di intraprendere a tempo pieno la professione forense ritagliando comunque un equo e qualitativamente pregnante spazio per la realizzazione dei propri progetto musicali e non. ‘RosePark’ ne è un perfetto esempio: opera ambiziosa, greve e lucida nell’incedere e nel fondere un approccio estremamente meditativo e ambient con la cultura psichedelica per diversi versi contaminata dal dark e dalla new wave in stile eighties.

I suoni si muovono di conseguenza plasmandosi alle necessità “karmiche” di un musicista che ha deciso di “essere” i suoi brani piuttosto che semplicemente interpretarli.

A onor del vero è abbastanza facile intuire come questo tipo di timbrica ritmica risulti francamente ostica in diversi passaggi, melmosa in alcuni estratti seppur affascinante per lo spirito e la passione che la anima.

Il viaggio fantastico di Rose, eroina immaginaria alla prese con la scoperta di un mondo sconosciuto custodito all’interno della nostra anima comincia da un album criptico e concentrico, immobile eppure impercettibilmente liquido, sintetico ma animato da un’ umanità candida e sommersa.

Le notizie che vogliono Spina.Police alle prese con un sequel in parallelo con la realizzazione di un DVD contenente 19 cortometraggi ci lascia favorevolmente predisposti, infatti proprio questa sinergia potrebbe diventare il “foglio di carta” più appropriato per esprimere temi, concetti ed idee difficilmente impacchettabili nel solo supporto audio quasi come fatto in precedenza dal ‘Blemish’ di David Sylvian. Abbiate il coraggio di non esitare.

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