Image
Image

NEMESI DI UN CREPUSCOLO ANNUNCIATO

La coesistenza di Uomini e Robot affascina a tal punto l’Autore che inaugura un vero e proprio filone artistico e filosofico dedicato al tema.

L’Opera presentata all’evento “dall’essere umano all’essere sostenibile” presso la Camera dei Deputati il 21.05.24, rappresenta il secondo capitolo della Saga “Ex Machina”, una fiaba mistica narrata dall’Artista interdisciplinare con immagini e musica, dove l’Intelligenza Biologica e l’Intelligenza Artificiale interagiscono in ambientazioni surreali e non collocabili in un luogo o in un tempo precisi.

Le produzioni del ciclo “Ex Machina” sono, infatti, frammenti di un racconto fantastico che presagisce probabili scenari futuri in cui l’Uomo Creatore si sostituisce a Dio e la Creatura ne supera i limiti, proprio perché l’Uomo non è Dio.

L’Opera in commento può definirsi duale, cioè composta da un elemento (tangibile) reale, rappresentato dal dipinto, e da uno digitale, il cortometraggio ideato, diretto e musicato dall’Artista.

Le due opposte espressioni compongono perciò l’Opera d’Arte Totale di Spina.Police sull’essere intelligente e l’essere senziente. La matrice utilizzata dal Maestro si fonda su tre elementi ricorrenti in ogni quadro, la presenza di un robot-macchina, la rappresentazione del tempo e quella della matematica, il tutto collocato in ambientazioni surreali e oniriche.

Nel lavoro artistico in argomento questi tre elementi sono presenti con l’immagine dell’umanoide al tavolo da gioco – il robot -; l’orologio a pendolo collocato sullo sfondo a sinistra (unico oggetto visibile dell’ambiente circostante), posizionato a testa in giù - il tempo -; il gioco delle carte, le monete e i numeri “8” e “6” presenti nel frontespizio del pendolo - la matematica -.

Il simbolismo dello stilema autorale propone diversi richiami nel dipinto. La padella del pendolo è un medaglione che contiene l’occhio di Dio che tutto vede ed è racchiuso in un triangolo - il mistero della Trinità -.

Questa figura trae origine dall’iconografia cristiana a partire dal Rinascimento e su questa tela viene disegnata capovolta, proprio a significare il tentativo di sovvertire l’ordine delle cose da parte dell’uomo creatore delle macchine intelligenti che ambisce pretenziosamente all’onnipotenza.

L’orologio in quella particolare posizione, poi, indica anche la differente dimensione spazio-temporale rappresentata dal quadro rispetto alla realtà in cui è immerso l’osservatore.

I numeri “8” e “6”, se rigirati in posizione naturale con il pendolo, mantengono il segno dell’8 invariato e, come si sa, tale numero simboleggia l’infinito, invece il numero “6”, che secondo la Genesi richiama il sesto giorno in cui Dio creò l’uomo, diventa “9”, cioè l'ultimo dei numeri ad una cifra, il più alto in valore, l’apice dell’evoluzione umana che nel quadro si capovolge, come a sottolineare l’inizio di una nuova era. I tre personaggi che occupano la scena, posizionati a formare una figura triangolare, impersonificano: il baro - primo uomo a sinistra -, il suggeritore del baro - secondo uomo al centro -, il barato - la macchina -.

Di particolare unicità in questa scena, che è una trasposizione dell’idea a base dell’opera “il baro” del Caravaggio, è la figura dell’umanoide che, nonostante sia inespressiva in quanto metallica, riesce ad avere un’aria ingenua, tanto da spingere l’osservatore a solidarizzare con la macchina rispetto ai propri simili umani. Il punto di domanda lasciato aperto dall’Opera è: se l’intelligenza umana può concepire furbizia e imbroglio, due concetti impossibili per una mente che si alimenta di pura logica, per quest’ultima è possibile imparare dall’uomo anche i disvalori, come il raggiro?

Sullo sfondo resta perciò il leitmotiv dell’intero progetto artistico e culturale: l’essere intelligente evolverà a tal punto da diventare essere senziente?

Su questi temi nasce il “Transumanismo”, di cui l’Artista è padre e precursore, una corrente di pensiero, un movimento artistico e culturale che intende coinvolgere tutti in una necessaria riflessione su benefici e rischi derivanti dai possibili sviluppi dell’intelligenza artificiale e dalla convivenza tra umani e macchine evolute.

L'Autore

Image

SPINA.POLICE, classe ’62, consegue la laurea in giurisprudenza all’Università degli Studi “La Sapienza” di Roma, dove ora prevalentemente lavora, avviando una brillante carriera da avvocato. Artista interdisciplinare e creativo “si muove con estrema libertà in diversi versanti dell’espressione artistica” (v. critica L.Zappulla).

Compositore e arrangiatore, pittore e regista, molteplici esperienze in vari campi dell’arte fin da giovanissima età gli hanno quindi permesso di maturare quelle abilità espressive che gli consentono di destreggiarsi in diversi linguaggi artistici per dialogare con chi osserva le sue opere.

Quest’ultimo viene coinvolto con tutti i sensi, ancor prima con la mente, per vivere un’intensa dimensione emozionale. Pubblica due album di musica, Rose Park e Umbra, raccogliendo critiche positive ed il favore di una vasta platea internazionale. Partecipa con successo a diversi eventi e mostre con le sue installazioni artistiche: dipinti e musica, talvolta espressi in cortometraggi che accompagnano l’opera pittorica divenendone parte integrante. Le immagini e la musica si fondono perciò in una “Opera Totale”, in cui le arti singole sono subordinate ad un unico concetto.

Espone nel 2020 alla 1° BIENNALE DEI NORMANNI - INTERNATIONAL ARTEXPO - MONREALE l’opera “The door to the garden”, il dipinto che, nel cortometraggio proiettato da un monitor ai piedi del quadro, prende vita sulle note di un pianoforte che accompagna il viaggio della protagonista (scritto, diretto e musicato dallo stesso Spina.Police, autore del quadro).

Sarà presente nel 2021 con l’opera “The Light” presso la GALLERIA PINTÉR DI BUDAPEST. Ed ancora a Roma con “The double” presso Palazzo Velli a Trastevere, esponendo il quadro su richiesta della Commissione del PREMIO INTERNAZIONALE MICHELANGELO 2021 per l’alto valore artistico riconosciuto all’Opera presentata.

Sempre nel 2021 espone alcune sue opere in una personale alla WHITE SPACE CHELSEA GALLERY DI NEW YORK.

Nel 2022 presenta l’Opera “Armonia e Caos” presso la VON ZEIDLER ART GALLERY - BERLIN, partecipando al 1° premio internazionale città di Berlino.

La medesima installazione poi sarà chiamata ed esposta alla “EFFETTOARTE GALLERY” di PALERMO per l’interesse suscitato dalla critica.

Nel 2023 partecipa con “The Fallen Angel” al PREMIO MODIGLIANI - Bassano del Grappa e poi ancora espone “Armonia e Caos” a Palazzo Ximenes Panciatichi in Firenze in seno all’evento “UNICI”.

Alla Biennale Artexpo 2023 presso il Teatro Ariston di Sanremo presenta “WAR”, tela dal forte impatto, sulla guerra e sull’assenza.

Esposto di nuovo “The Fallen Angel” presso la Modern & Contemporary Art Fairs SPECTRUM di MIAMI - USA i primi di Dicembre ‘23.

Sempre nel 2023 nasce il filone “EX MACHINA”: una saga di una fiaba mistica narrata dall’Artista con immagini e musica, dove l’Intelligenza Biologica e l’Intelligenza Artificiale interagiscono in ambientazioni surreali.

Ogni opera rappresenta l’incipit di un racconto diviso per capitoli (chapter).

L’Opera “Ex Machina Chapter II”, composta da un dipinto e da un cortometraggio, è stata scelta per l’evento del 21 maggio 2024 dal titolo “Dall’essere umano all’essere sostenibile” presso la Camera dei Deputati.

Con l’occasione sarà annunciata la nascita di un nuovo movimento culturale e artistico, il Transumanismo, di cui l’Artista ne rappresenta le peculiarità.

Dal 26 maggio al 9 giugno ‘24 presso il Museo Gonzaga di Mantova sarà esposta l’opera “Ex Machina Chapter IV”, ispirata al “Davide e Golia” di Caravaggio.

I suoi lavori, valutati e attenzionati da noti critici d’arte, sono pubblicati su diverse riviste di settore, tra cui l’annuario “Artisti” del 2021, del ’22, del ’23 e del ‘24, della Mondadori.

La Critica

vittorio sgarbi1"La ricerca dell’autore sembra privilegiare il tema spazio - temporale. Le tre dimensioni della geometria euclidea, larghezza, altezza, profondità sono raccontate nelle opere non sempre nella modalità consueta e questo sposta l’attenzione del fruitore dal soggetto al contesto.
È quanto accade nelle opere di Escher, Picasso, De Chirico autori che abbandonano la “rappresentazione mimetica” della realtà fenomenica e teorizzano la costruzione di un mondo a sé. Spina.Police sembra voglia compiere la stessa sperimentazione introducendo - come ha fatto il cubismo - la quarta dimensione, il tempo”.

Cit. Vittorio Sgarbi

angelo crespi1"Non si può riassumere il lavoro di Spina.Police tra musica, scrittura, e arte visiva, che uniti danno la dimensione polisensoriale a cui mira la Gesamtkunstwerk cioè l’opera totale come teorizzata da Wagner: se ne può solo adombrare il risultato plastico, in cui la spirale aurea di fibonacci a dominare una scacchiera in cui una coppia balla il tango (v. A Cruel Game for harmonby - Acrylic painting on canvas 188x85): come scrive Borges i giocatori giocano muovendo le pedine, ma non sanno che un dio più grande a loro volta li muove, e nessuno sa quale dio sta dietro dio."

Cit. Angelo Crespi

leonarda zappulla1“Un vulcano di energie creative Giovanni, in arte Spina.Police, uno spirito irrequieto con fame di soddisfare ogni aspetto della sua personalissima sperimentazione artistica.
Si muove con estrema libertà in diversi versanti dell’espressione artistica: musica, pittura, videoarte, rappresentazione teatrale, sino a diventare orchestratore di una totalità che investe tutte queste manifestazioni del suo universo creativo, dando origine ad uniche e splendide opere.
Una produzione tanto varia quanto originale che mette in scena, attraverso i linguaggi più diversi, l’universo emozionale dell’Artista, fatto di sofferenza, gioia, ricordi, percorsi emotivi che il fruitore recepisce empaticamente facendoli propri e innescando un processo di interazione attiva. Venendo avvolti dalle musiche, talvolta suggestive ed enigmatiche e altre volte leggere e cadenzate, o rapiti da un’immagine tanto cupa quanto diafana, le Sue creazioni non smettono mai di coinvolgere intimamente chi ne fruisce”.

Cit. Leonarda Zappulla

Image